(dal sito di Bruno Boero)
Ed Schilling, Executive Director/Trainer, Champions Academy, Zionsville, Indiana (USA)
“Gli allenatori che stanno preparando la loro squadra di pallacanestro per la stagione sportiva faranno bene ad estendere le loro responsabilità ad un altro gruppo di importanti giocatori : i genitori dei giocatori.
Anche loro si stanno sforzando per assicurare ai loro ragazzi una stagione positiva : atleticamente, socialmente e nella prospettiva della loro crescita fisica e tecnica. Noi allenatori lavoriamo con i Genitori per sviluppare la passione dei bambini e dei ragazzi, per raggiungere un alto livello di rendimento in campo e fuori.
In questa sede vorrei offrire agli allenatori la visione su come i Genitori possano ottimizzare il loro contributo durante la stagione, per far sì che ogni anno diventi il miglior anno della carriera dei loro figli, un anno indimenticabile.
Inoltre vorrei entrare nei cuori e nelle menti degli allenatori e dei giocatori per insegnare loro come si possa comunicare efficacemente e rendersi conto che l’allenatore è una figura che può rendere un’annata sportiva il miglior periodo per costruire duraturi rapporti fra genitori, giocatori ed allenatori.
Nessun allenatore desidera perdere ; la continuità del suo lavoro dipende qualche volta dalla vittoria, ma nel settore giovanile dal miglioramento e dalla crescita umana dei vostri figli.
Parecchie volte nella mia carriera ho avuto compagni di squadra con i quali non avevo niente in comune, con stili e priorità nella vita che non ho mai apprezzato. Ciò nonostante, erano fra i nostri giocatori migliori, e conseguentemente hanno giocato quanto la loro performance meritava, ed hanno dimostrato di migliorare ogni giorno un poco, come tutti noi.
Questa premessa mi serve per dire che, al di là della disciplina e delle violazioni delle regole di squadra, non conosco alcun allenatore che tenga un giocatore in panchina solamente perché non gli piace, se quello stesso giocatore può aiutarlo a vincere, dopo essersi impegnato al massimo la settimana precedente e quella prima ancora.
I Genitori devono capire che gli allenatori non vogliono imbrogliare i ragazzi.
Solitamente lavorano come tecnici e come formatori, per aiutare i ragazzi e mai per danneggiarli.
Questo è quanto un coach vuole far sapere e far capire ai Genitori ed alle famiglie.
Chi scrive ha allenato per 17 anni, al Liceo, nei College ed a livello Professionistico, è figlio di un allenatore, quindi ha speso la vita intera con i ragazzi ed i rispettivi Genitori.
(continua la lettura sul sito di BRUNO BOERO)
Dante dice
bellissimo spunto di riflessione! condivido in pieno quanto scritto, in quanto sono stato (in un passato remoto) allenatore di basket del settore giovanile. Con il senno di poi avrei dovuto coinvolgere di più i genitori, ma forse data la mia giovane età non avrei avuto ne le competenze tecniche ne soprattutto quelle gestionali. oggi sicuramente allenerei in modo differente soprattutto nella formazione e nella crescita dell'UOMO prima che del giocatore. Mi piacerebbe riprendere ad allenare…chissà magari un giorno…