40 ANNI:
Cosa credo arrivato a 40 anni?
Che si può restituire magia alla propria esistenza.
Ecco cosa credo.
Che ci si può riappropriare della propria vita a piccoli passi ma con grande determinazione guidati dal proprio alto senso di destinazione verso quello che si ama davvero e che dà senso alla nostra vita: “non c’é nulla interamente in nostro potere, se non i nostri pensieri” (Cartesio)
ALLARGHIAMO IL DISEGNO:
Ma cos’è la vita?
Se la vita è il marchingegno, l’attrezzo, l’utensile col quale facciamo tentativi ed esperienze con la nostra Verità, la domanda si trasforma immediatamente in cos’è la Verità? “La vera via corre su una corda che non è tesa in alto, ma a pochi centimetri da terra. Sembra messa lì più per far inciampare che per essere percorsa” (Kafka)
PERDIAMOCI NELLA DUALITÀ:
E cosa aiuta a riconoscere la “trappola” dalla “via d’uscita”?
Cosa cerca chi resta saldo nella possibilità di riuscire a trasformare quella stessa corda da “trappola” (problema) in “via d’uscita” (risorsa)?
Mi sono fatto proprio una bella serie di domande, vero?
Ti va di condividerle anche se non hai ancora 40 anni o se li hai già superati?
CONOSCERSI E MERAVIGLIARSI:
Se, per Jacques Cousteau, la “felicità è conoscere e meravigliarsi” per me, ci aggiungo un “piccolo” particolare, è conoscersi e meravigliarsi.
La più grande scoperta che ho compiuto in questi primi 40 anni è che ad ogni età hai la possibilità di imparare ad avere e a vivere con quell’età!
A 20 impari a fare il ventenne, a 30 il trentenne, a 40 il quarantenne e così via… Questa è una scoperta rivoluzionaria che mi ha spalancato la porta e mi ha consentito di uscire dalla stanza dei pregiudizi dai quali facilmente si rimane seduti (comodi in poltrona a guardare sempre lo stesso film)!
Sono arrivato a confessare a me stesso che quello che sapevo a 30 anni poteva essere utile ma non indispensabile per il resto della mia esperienza di vita.
Insomma il processo è includere e trascendere, poi includere e trascendere, poi ancora includere e trascendere fino a quando ne hai la forza e la voglia… di fermarti ad un qualche livello di sperimentazione interiore.
FATA O STREGA?
Mary “stick” Poppins potrebbe essere d’aiuto!
Ma dov’è Mary “stick” Poppins?
E poi, Mary “stick” Poppins, è la stessa Mary Poppins consegnataci da Pamela Lyndon Travers?
MAGIA EFFICACE?
E dov’è da ricercare il gioco di magia?
All’interno. Solo all’interno di noi stessi e salendo sui nostri pensieri e sui nostri sentimenti.
Come?
Ma con l’ombrellino magico di Mary!
Ovvio.;-)
È utile, allora, qui ricordare che è “meglio comprare ombrelli quando fuori c’è il sole…”
NOZIONI MAGICHE:
Quale gioco di magia interiore è necessario affinché il numero riesca?
Quello dell’osservazione, quell’altro delle domande, quell’altro ancora dei dubbi certi e delle certezze ipotetiche.
E se non funziona puoi provare con Supercalifragilistichespiralidoso…
Perché la magia interiore è più importante del numero in sé?
Perché senza di te… non c’è magia!
E se non funziona puoi provare con Supercalifragilistichespiralidoso…
A che livello interiore si esprime, poi all’esterno, il gioco di magia?
Al livello di capacità, al livello di valori, al livello d’identità e di visione.
E se non funziona puoi provare con Supercalifragilistichespiralidoso…
LE FAVOLE…:
Cosa credo arrivato a 40 anni?
Credo, insomma, a molte cose alle quali non credevo anni fa; e questo è un fatto! Con una diversa consapevolezza, con una diversa esperienza, con una diversa visione del mondo, degli altri e di me stesso, più passa il tempo e più credo alle favole!
Bizzarro, vero?
Ma quali favole sto cercando di raccontare?
Quelle di ognuno, anche la tua (se ci credi).
Piangere sulla propria situazione?
Fallo se ti fa sentire meglio ma fallo subito!
Se non funziona quello che fai ma sai cosa vuoi, cambia strada!
Mi chiederai, e se non funziona?
E se non funziona puoi provare con Supercalifragilistichespiralidoso…
Quali sono le abilità che rendono utile una favola, che aiutano una magia?
Partire da se stessi e arrivare a se stessi.
LA LISTA DEGLI INGREDIENTI DAL LIBRO DI MAGIA:
1) l’esperienza non è trasmissibile!
2) distingui tra conoscenza e comprensione.
3) Se non c’è Amore nella tua azione, qualunque cosa non funziona.
4) ci sono solo insegnamenti.
5) dubita, finché non conosci un po’ di te stesso.
6) impara a farti domande imbarazzanti prima che te le facciano altri.
7) impara a salire di livello nella tua zona magica.
E allora che fare, abbandonare ogni speranza?
Sei in grado di fare tutto questo.
Se sono in grado io, sei in grado anche tu!
La magia funziona se ne sei convinto, però!
Ecco cosa significa “non trasmissibile”: intendo che è solo mia e benché voglia trasferirla non rimane che un ingannevole stravagante delirio.
L’esperienza è il frutto del rischio e il rischio va a braccetto col coraggio.
Il coraggio è quell’abilità che ci consente di fare esperienza con questa vita e che ci porta a scoprire qualcosa, ogni giorno se cercata, di noi stessi.
LA VIA, LA VERITÀ, LA VITA:
Diceva bene il “figlio del falegname”!
Lui era questo paradigma e le domande che ci possiamo fare sono utili per le soluzioni (affascinanti) e utili per aprire nuove strade oltre alle soluzioni (utili): per usare il paradigma e attualizzarlo ai nostri 20 e poi 30 e poi 40 anni e oltre…
Soluzioni sulle soluzioni, domande sulle domande, pensieri sui pensieri.
Non consigli impacchettati (la via breve ma vana) ma domande sciolte alle quali dare risposte elevate (la via lunga ma persistente).
LAVORI IN CORSO:
Intendo la vita come un lavoro in corso, una casa in costruzione, un cantiere aperto, più che come un santuario, un museo, una casa da copertina, nel quale è sempre tutto molto uguale a se stesso. Per spiegarmi meglio mi faccio aiutare e uso le seguenti parole: “…la scienza si fa con i fatti come una casa si fa con i mattoni, ma l’accumulazione dei fatti non è scienza più di quanto un mucchio di mattoni non sia una casa…” (Henry Poincarè)
Ho avuto 20 anni, ho avuto 30 anni, ho 40 anni e imparo ora a viverci insieme: ecco i miei motivi per i quali non si finisce mai d’imparare!
Ognuno come può
Abbi gioia
Giannicola
Dante dice
Carissimo,
ho letto, sempre con interesse il tuo post/riflessione sui 40. Prima di tutto Auguri (ma oggi è il tuo compleanno?). Strano proprio ora mi pondo la domanda cosa vuol dire la parola AUGURI? Vediamo un po: “Il compito degli auguri era di trarre auspicia dall’osservazione del volo, del comportamento e del verso degli uccelli e di capire se gli dèi approvavano o no l’agire umano sia nell’ambito pubblico sia in quello privato, sia in pace sia in guerra. L’augure non doveva predire quale fosse la cosa migliore da fare, ma solo se un qualcosa su cui si era già deciso incontrasse o meno l’approvazione divina (ciò si desume da: Livio, I, 35,3)”.
Andiamo avanti,nella tua discussione sei partito da un punto e sei finito, come è normale quando si toccano tematiche cosi importanti ad andare a toccare discorsi che scatursiscono pensieri più profondi. hai scritto evidenziando punti e passaggi importanti ma a me l’attenzione è caduta su una frase in piccolo che racchiude in se tutta l’essenza della vita e lo scopo di essa “PARTIRE DA SE STESSI PER ARRIVARE A SE STESSI”.
Io non ho ancora 40 anni e non sento l’età che ho, sono sempre alla ricerca e forse è questo che non mi fa fermare sia mentalmente che fisicamente. penso che chi è CERCATORE non bebba crearsi degli step, es 20, 30, 40 anni debba continuare a navigare (per usare termini a me più vicini) in acque a volte tranquille a volte turbolente in questo grande mare chiamato VITA…
Buona navigazione
Dante
zetetesformazione dice
No, non è oggi il mio compleanno; lo è stato un mese fa.
Interessante l’origine della parola “auguri”, veramente molto interessante.
“PARTIRE DA SE STESSI PER ARRIVARE A SE STESSI” sì, e tutto in mezzo ce la vita!
Penso che chi è CERCATORE non debba crearsi degli steps, es 20, 30, 40 anni.
Verissimo ma non li crei tu, ci passi in mezzo (tutto in mezzo c’è la vita). L’importanza qui sta tutta sul “come” ci passi in mezzo!
Grazie per il tuo contributo ancora una volta.
Ognuno come può
Abbi gioia
Giannicola
Dante dice
Come sempre la questione non è mai il COSA ma la cosa più importante è il COME, infatti tutti ci “limitiamo” a dare spunti di riflessione ma difficilmente diciamo il COME… forse perchè ciascuno di noi deve trovare il suo “COME”…chissà…
ciao dante
zetetesformazione dice
Proprio così. Ognuno “deve” trovare il suo “come” perché il “come” in questo caso è il CONTENUTO, e ognuno ha il suo…
Nella nostra serie di corsi aiutiamo a tirare fuori il PROCESSO che porterà ognuno a riempirlo del proprio CONTENUTO. Il cerchio, così, si chiude e insieme si realizzano cose che da soli sembrano improbabili!
E si realizza la massima soddisfazione quando da “deve” TROVARE, ognuno capisce che “può” CERCARE divertendosi!!!
Ognuno come può.
Abbi gioia
Giannicola