Grazie a Dante D´Alfonso e al suo prezioso blog, IL FARO DI DANTE, oggi prendo in prestito questo strepitoso spunto da lui selezionato.
Ognuno come puó!
Abbi Gioia
Giannicola
(tratto da “Il pensiero laterale”, E. De Bono)
Molti anni fa, ai tempi in cui un debitore insolvente poteva essere gettato in prigione, un mercante di Londra si trovò, per sua sfortuna, ad avere un grosso debito con un usuraio. L’usuraio, che era vecchio e brutto, si invaghì della bella e giovanissima figlia del mercante, e propose un affare. Disse che avrebbe condonato il debito se avesse avuto in cambio la ragazza.
Il mercante e sua figlia rimasero inorriditi della proposta. Perciò l’astuto usuraio propose di lasciar decidere alla Provvidenza. Disse che avrebbe messo in una borsa vuota due sassolini, uno bianco e uno nero, che poi la fanciulla avrebbe dovuto estrarne uno. Se fosse uscito il sassolino nero, sarebbe diventata sua moglie e il debito di suo padre sarebbe stato condonato. Se la fanciulla invece avesse estratto quello bianco, sarebbe rimasta con suo padre e anche in tal caso il debito sarebbe stato rimesso. Ma se si fosse rifiutata di procedere all’estrazione, suo padre sarebbe stato gettato in prigione e lei sarebbe morta di stenti.
Il mercante, benché con riluttanza, finì con l’acconsentire. In quel momento si trovavano su un vialetto di ghiaia del giardino del mercante e l’usuraio si chinò a raccogliere i due sassolini. Mentre egli li sceglieva, gli occhi della fanciulla, resi ancor più acuti dal terrore, notarono che egli prendeva e metteva nella borsa due sassolini neri. Poi l’usuraio invitò la fanciulla a estrarre il sassolino che doveva decidere la sua sorte e quella di suo padre…
Immaginiamo di trovarci in quel vialetto, di fronte alla scelta del sassolino, cosa potremmo fare? Cosa potremmo consigliare a questa ragazza?
Probabilmente la maggior parte di noi potrebbe rifiutarsi di estrarre il sasso o protestare di fronte all’ingiustizia e cercare di smascherare l’imbroglio, o perfino vedersi costretto ad estrarre un sassolino dalla borsa, sacrificandosi per il padre.
In questo modo però non riusciremmo a superare l’ostacolo: se la ragazza non estraesse il sassolino suo padre finirebbe in prigione, nel caso contrario dovrebbe sposare l’usuraio.
Come si conclude l’aneddoto?
… La ragazza introdusse la mano nella borsa ed estrasse un sassolino, ma senza neppur guardarlo se lo lasciò sfuggire di mano facendolo cadere sugli altri sassolini del vialetto, fra i quali si confuse. «Oh, che sbadata!» esclamò. «Ma non vi preoccupate: se guardate nella borsa potrete immediatamente dedurre, dal colore del sassolino rimasto, il colore dell’altro.»
Naturalmente, poiché quello rimasto era nero, si dovette presumere che ella avesse estratto il sassolino bianco, dato che l’usuraio non osò ammettere la propria disonestà. In tal modo, la ragazza riuscì a risolvere assai vantaggiosamente per sé una situazione che sembrava senza scampo. La ragazza, in realtà, si salvò in un modo molto più brillante di quanto non le sarebbe riuscito se l’usuraio fosse stato onesto e avesse messo nella borsa un sassolino bianco e uno nero, perché in tal caso avrebbe avuto solo il cinquanta per cento delle probabilità in suo favore. Il trucco che escogitò le offrì invece la sicurezza di rimanere col padre e di ottenergli la remissione del debito.
Ma come possiamo cambiare prospettiva di fronte ad un problema? Alcuni consigli:
1. CREARE ALTERNATIVE INVECE DI SELEZIONARE QUELLE ESISTENTI: ricordiamoci che esistono molte strade percorribili, molteplici alternative da considerare e soprattutto da costruire: non sempre affidarsi a ciò che sembra rappresentare la soluzione migliore è una mossa efficace. Cercare diversi punti di vista da cui osservare la situazione e crearne di nuovi potrebbe aprirci la strada verso soluzioni inaspettate.
2. NON AVER TIMORE DEGLI ERRORI: possiamo concederci di sbagliare percorso se questo serve ad arrivare alla giusta soluzione; ci sono momenti in cui è necessario sbagliare per accorgersi che l’idea giusta era proprio accanto a noi.
3. ABBANDONARE MODELLI, CATEGORIE, ETICHETTE: esplorare il contesto, le possibilità anche più remote, meno evidenti, ci aiuta a decodificare i nostri preconcetti, a liberarci da inquadrature determinate in cui cercare soluzioni. Oltrepassando questo confine si apre un crocevia di nuovi percorsi da percorrere!
4. UTILIZZARE STRUMENTI PRATICI: usiamo come bussola strumenti semplici, come il PMI (E. De Bono); ogni volta che abbiamo un problema possiamo dividere in tre parti un foglio, elencando il Più, il Meno e l’Interessante (punti positivi, negativi ed interessanti) e capire da che parte pende la bilancia… Sembra semplice, ma in genere capita di cercare ragioni per supportare la propria scelta, e non di analizzare la situazione per poi decidere che strada intraprendere…
5. AUMENTARE LE POSSIBILITÀ DI SOLUZIONE INVECE CHE ACCONTENTARSI DI UNA SOLUZIONE MEDIOCRE: alla fine è necessario prendere una decisione, giusta o sbagliata che sia… ricordate l’apologo dell’asino? Un asino che aveva sia fame che sete doveva scegliere tra un secchio d’acqua e il fieno. Ma dopo giorni di indecisione l’asino morì, non riuscendo a decidersi. Se siamo di fronte a due alternative altrettanto valide, cerchiamo di focalizzare l’attenzione sui punti deboli o negativi di ogni opzione, di sperimentarle, ed alla fine di prendere una decisione. In che modo potremmo avere sia acqua che fieno?
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