Quando si parla di razzismo lo si associa al differente colore di pelle ma può riguardare anche il sesso, le differenze culturali e religiose, quelle storico-politiche, economiche e di collocazione geografica, i portatori di handicap, gli anziani, ecc…
“A Sud di nessun Nord”, faceva riflettere Bukowski nel 1973 scrivendo di barboni, scrittori falliti, prostitute, ladri e piccoli teppisti… mi piace molto come idea che rappresenta l’inconsistente “superioritá” di qualcuno su qualcun altro. Quale poi?
Gli atteggiamenti di intolleranza pressoché quotidiani si verificano a qualsiasi latitudine dai gesti di scherno fino ad arrivare all’estremo, verso coloro che sono ritenuti diversi, inferiori… a Sud, appunto!!!
Il “razzista” oltre a notare le minime differenze, le ingrandisce, le rende piú evidenti e le trasforma con lo scopo di farle risultare scomode, affermando la propria “superiorità”.
Differente é l’apprezzamento per le diversitá, che offre spunti di riflessione e di scelta, di comprensione e di flessibilitá. Cosa c’hai contro un tenero Elefaffa o un piccolo Girafante?
Ma non sará meglio partire dal presupposto che (come l’immagine del geniale Oliviero Toscani – in alto a sinistra – mostra), dentro, abbiamo tutti le stesse potenzialitá, gli stessi tesori, le stesse opportunitá?
Poi Mordillo…
Ognuno come puó!
Abbi gioia
Giannicola
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