Quante volte pensi a qualcuno e poi lo senti o l’incontri?
Ma che relazione c’è tra il pensare a qualcuno e poi averne fisicamente un approccio?
DAL FALEGNAME.
Se la cornice di riferimento è la razionalità e l’intelletto, le possibilità di collegare queste due situazioni sono praticamente nulle.
Ma se allarghiamo la cornice e ci spingiamo nel mondo magico, incantato, misterioso, attraente, casuale dei nostri sentimenti più spontanei (“d’impulso”, direbbe mio cugino Alessandro ;-) – e la piccola Matilde allora?) e ci lasciamo sedurre da essi per muoverci, ad occhi chiusi, verso quello che sentiamo dentro di noi come la destinazione più naturale… embé, allora tutto il significato nel quale siamo inclusi e al quale diamo noi una forma, cambia parecchio.
RICONOSCERE LA RISORSA.
Il caso non è più il caso, diventa una risorsa, come la razionalità e come l’intelletto, da riconoscere e utilizzare per comprendere quali sono le preferenze personali, più intime, da ascoltare e seguire per decidere il nostro cammino.
La poesia, insomma.
Perché poesia nasce come “fine a se stessa”.
TOM TOM?
Senza un obiettivo preciso; ma lo trascende, va oltre le apparenze.
E tu quale altro scopo hai se non quello di dare significato a te stesso?
Non far altro che scoprire ad ogni occasione possibile qualcosa in più di te stesso?
TEMPO FUTURO.
Il “resto” verrà di conseguenza… per caso!
Per caso?
“Nel cuore di ogni uomo è radicato un appetito spirituale per una fede assoluta, duratura e positiva in un’esistenza futura. Essa lo rende tranquillo…“
Rimanere nella posizione dell’osservatore di se stessi per apprezzare le meraviglie di cui siamo capaci non è un “teatro” abituale per tutti ma se solo iniziassimo ad allenarci a farlo, la nostra vita ne trarrebbe dei benefici.
E sai perché?
Perché “solo la poesia ispira poesia” (Ralph Waldo Emerson)
PRONTI, PARTENZA, VIA!
E allora, tra un po’ sarò fuori per i quotidiani appuntamenti di lavoro, per incontrare (all’interno di un appuntamento preso da settimane), chissà chi e poi gioire per quell’incontro.
COMPITI PER CASA…!
Ti lascio con l’ultima domanda che mi viene: e se fossimo su questa terra per caso?
Trovi queste, domande del ca…so?
Ognuno come può
Abbi gioia
Giannicola
Dante dice
Per addentrarci meglio nell’analizzare il post dobbiamo capire il significato della parola CASO. Vediamo un po: La casualità è la circostanza in cui l’uomo si trova nell’incapacità di prevedere il verificarsi o l’evolversi di un fenomeno o di un evento. Concepita in passato come entità a sè stante o forza capace di dirigere il destino umano, esso è frutto della concezione che l’uomo stesso possiede dell’universo. Presupponendo infatti che questo segua una logica meccanica, e quindi si comporti secondo leggi proprie alle quali non può sottrarsi, poste determinate condizioni il fenomeno non potrà che manifestarsi secondo determinatemodalità; ma il fatto che l’essere umano non conosca tali legginon implica che esso non debba comunque seguirle. Pertanto lo stesso fenomeno può considerarsi casuale qualora non se ne conoscano le leggi, ma essere meccanico qualora le leggi che lo regolano siano note.
Simile è la randomizzazione, che è l’azione del fare in modo che una cosa accada casualmente.
Credo che nulla avviene per caso, o meglio certe volte da alcuni eventi casuali si determinano dinamiche che vogliamo noi sulla base dei ns obiettivi. Quando si usa il termine “caso di successo” o si usa impropriamente ovvero senza conoscere il percorso che ha portato al successo oppure perchè si tratta di un “caso” isolato dove è difficile dare una spiegazione. E voi cosa ne pensate?
Dante
Giancarlo dice
L’argomento é senz’altro interessante e, da un punto di vista accademico, se ne può discutere per settimane o mesi o anni.
Per quanto riguarda l’importanza di questo nella nostra vita di tutti i giorni ritengo che tutto dipenda da quale significato noi attribuiamo ad un determinato evento.
Casuale o meccanico, che significato gli dò a quel determinato evento?
Per me é positivo o negativo?
Posso imparare qualcosa da questo evento? Mi può insegnare qualcosa?
Siamo sempre noi a dare un significato a tutti gli eventi che rientrano nella nostra vita.
E il significato che gli diamo é costruttivo o distruttivo?
Da questo dipende la nostra crescita o non-crescita, il nostro benessere o malessere.
“Io speriamo che me la cavo”
Ciao
Giancarlo
zetetesformazione dice
“Credo che nulla avviene per caso, o meglio certe volte da alcuni eventi casuali si determinano dinamiche che vogliamo noi sulla base dei ns obiettivi. Quando si usa il termine “caso di successo” o si usa impropriamente ovvero senza conoscere il percorso che ha portato al successo oppure perchè si tratta di un “caso” isolato dove è difficile dare una spiegazione”. Dante.
Cosa credo?
Che avviene tutto per caso.
Ma è solo una questione di gusti e questo è il mio… e come suggerisce Giancarlo “sono solo io che attribuisco significato al mio evento”.
Mi azzardo allora in una rilessione più che in un giudizio personale:
1) Puoi dire di non essere nato per caso?
2) Puoi dire di non parlare l’italiano per caso?
3) Puoi dire di non essere nato in questo momento per caso?
4) Puoi dire di non aver conosciuto i tuoi amici per caso?
5) Puoi dire di non esserci conosciuti per caso, una sera a cena?
6) Per caso… puoi dire che se mischi le carte con le stesse parole viene fuori un’altra partita chiamata “caos”?
Ognuno come può.
Abbi gioia
Giannicola