Il post di oggi gira tutto intorno al potere…
Anno nuovo, storie vecchie!
Eh sí, ammettiamo le debolezze… e parliamoci chiaramente senza nasconderci dietro ad un dito, o dietro una sigla!
Chi non vorrebbe avere il potere?
Chi non vive per possederne anche un po´ o anche solo per un certo periodo di tempo?
Chi non si comporta perfino in maniera poco etica, per interpretarlo o rappresentarlo?
Una buona metafora (ah… le metafore!) di questo é rappresentata dal personaggio Gollum, del Signore degli Anelli.
Da questo momento in poi il Gollum, in realtá Smeagol, sará chiamato con le inizaiali del suo marchio di fabbrica: MT (da Mio Tesssoro – riferendosi all’Anello, ovviamente!!!). Ma MT oltre a significare, come detto, Mio Tesssoro nasconde anche il vero nome di Gollum che è Trahald – da cui Mr. Trahald – che ha il significato di “scavare un buco, strisciare” oppure “adatto a infilarsi in un buco” o, ancora, si potrebbe adattare come “scavarsi la fossa“…!!!
MT era in origine, in fondo in fondo, un bravo ed impegnato hobbit, curioso e alla ricerca di novitá utili per se stesso e per gli altri hobbit della sua comunitá, ma che la maledizione dell’unico anello (nella metafora, ma che potrebbe essere qualsiasi altra cosa che in Italia – ad esempio – sia unico e all´avanguardia: sia come prodotto che come servizio…) ne avvelena anima e corpo fino a distorcerne i pensieri, i significati, le cornici, ecc… e conseguentemente le azioni…
MT custodisce l’unico e prezioso anello tra le montagne nebbiose (e mi piace pensare al mio Abruzzo, sempre e solo per fare un esempio) per molti anni prima che cada, assolutamente per caso nelle mani di un altro hobbit Bilbo Baggins (che possiamo chiamare, da questo momento in poi, con le iniziali NR e cioé il Nuovo Ritrovatore – dell´anello, appunto!).
A causa della solitudine,delle sue scelte disgraziate, del suo atteggiamento strafottente, ecc… MT comincia addirittura a parlare da solo e solo con il suo anello chiamandolo “Tesssoro“, e la gioia di possederlo diviene la sua unica ragione di vita, spacciandosi spesso per quello che non é o non é piú…
A un certo punto della storia, MT perde il suo Tesssoro e comincia a sospettare che qualcuno glielo abbia portato via senza ragione e senza etica…; spinto dalla rabbia, dopo mesi e mesi, esce dalle caverne d´Abruzzo dove aveva dimorato per lungo tempo, e si mette alla ricerca del ladro dell’Anello e dei componenti della Compagnia dell´Anello (gli hobbit amici di NR).
MT diventa uno dei personaggi chiave della trilogia letteraria (potremmo pensare alla corrispondenza epistolare tecnologica, per attualizzare il concetto) del Mago Tolkien (che mi piace ribattezzare, da questo momento, con le iniziali MH, e cioé My Holiness!!!).
MT é senza dubbio il personaggio più ambiguo e complesso dei personaggi creati da MH.
Tutti i suoi personaggi sono fortemente caratterizzati da un´appartenenza a favore del Bene o a favore del Male, invece MT è sempre in bilico, pronto a favorire l’uno o l’altro a seconda della sua piú stretta necessità, opportunitá e convenienza in virtú di un´etica che ha solo una chiarissima logica: la sua.
Ora la questione non é di chi possiede l´anello, di quale anello o se possedere l´anello o no… ma di quali intenzioni muovono chi lo possiede.
E sí, la questione sta tutta qua: in che modo facciamo fronte e gestiamo il potere che abbiamo in mano, o introrno ad un dito, per un certo memento della nostra vita.
MT si recò da Shelob (Shelob era un “malefico essere in forma di ragno”, che viveva in alto sulle montagne degli Ephel Dúath – non in Abruzzo! – che delimitano Mordor) per informarla della presenza dei due Hobbit, e lasciare a lei l’incombenza di ucciderli; morto il portatore, egli infatti progettava di riprendere l’anello per sé…
Ma come finisce la storia?
Resosi conto che i due erano riusciti a sfuggire, continuò a seguirli di nascosto nella desolazione di Mordor, fino a che non giunsero alla Voragine dove l’Unico fu creato da Sauron. Irretito infine dal suo potere, NR rifiutò di gettarlo, e si infilò l’Anello al dito, rendendosi invisibile; ma MT, balzato dal suo nascondiglio, si mise a lottare contro l’invisibile Hobbit, riuscendo infine a staccargli con un morso il dito nel quale era infilato l’Anello.
Saltando per l´effimera felicità di essersi reimpossessato del “suo” Tesssoro, mise un piede in fallo, cadendo nel baratro infuocato dell’Orodruin, e portandosi dietro l’Anello, salvando involontariamente la Terra di Mezzo dal potere di Sauron (che potremmo rappresentare come la Vanitá).
Che brutta fine…!!!
E allora cosa fare per mantere l´integritá della e nella comunitá degli hobbit?
Certamente favorire la realizzazione dei significati più alti e più potenzianti di ogni essere umano, creando una comunità di uomini e donne che non solo amino e conoscano la forza e il potere dell´anello, ma che la vivano.
La vita ci offre continuamente l´occasione di essere liberi di scegliere fra il “dire” o il “fare” o il “dire e fare” qualcosa (e questa si chiama Congruenza).
L´hobbit di cui fidarsi ha questo ultimo atteggiamento descritto, che é quello che mi piace di piú…
Metafora per metafora, guardiamoci questo video sugli scrocconi…!!!
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