Da una storia della scrittrice NIDIA:
C’era una volta un piccolo drago, tanto triste perchè, ogni volta che apriva bocca, usciva una lingua di fuoco così grande che lui stesso si spaventava. Anche gli altri animali si spaventavano, smettevano di parlargli e andavano via. Così Draghetto finiva sempre per rimanere solo. Allora correva dalla mamma a lamentarsi “Mamma, ogni volta che parlo mi esce il fuoco dalla bocca: i miei amici mi temono e se ne vanno”. “Draghetto – rispondeva la madre – impara ad aprire bocca in modo opportuno, così il fuoco non uscirà”. Consolato Draghetto tornava nella foresta ma, quando incontrava un orso o un altro animale: “Ciao!” gli diceva a bocca spalancata, usciva una vampata e l’orso, o l’altro animale, scappava via!. Draghetto divenne triste e taciturno, perchè non aveva ancora imparato a parlare senza emettere fuoco e fiamme e perchè non incontrava più nessuno sul suo cammino. “Sta a vedere (pensava) che si nasconto”, infatti era proprio così. Zitti, zitti, l’orso, le volpi, le puzzole e tutti gli altri animali si acquattavano dietro i cespugli o cambiavano strada per non incontrarlo. Un giorno Draghetto si imbattè, invece, in suo cugino, drago come lui, a cui confidò di essere triste. Questi gli disse: “Perchè te la prendi? Cosa ti importa se gli altri non si avvicinano a te? Stai coi draghi tu che sei un drago!” e così dicendo se ne andò. Draghetto quella sera tornò ancora più afflitto dalla sua mamma. Una notte, mentre stava dormendo, alcune scimmie gli si avvicinarono piano, piano ma non troppo, per paura delle fiamme, e gli tirarono due o tre sassolini sul naso. Draghetto si svegliò. Le scimmie chiesero: “Abbiamo bisogno del fuoco. Vieni con noi”. Draghetto le seguì in mezzo alla foresta, sotto un cespuglio stava una grande scimmia distesa a terra ammalata. Accanto c’erano piccole fascine accatastate e delle fogli, che dovevano servire da medicina una volta essicate e sbriciolate. Ma le scimmie non sapevano come fare ad appiccare il fuoco alla legna. Draghetto soffiò sopra la catasta con quanto fiato aveva e, infatti, dalla sua bocca uscì una bellissima fiamma che incendiò le fascine ed essicò le foglie. “Grazie Draghetto!” dissero le scimmie riconoscenti. “Non dovete ringraziarmi” rispose sottovoce Draghetto per non disturbare la malata e si guardò intorno sopreso: con quelle parole non aveva prodotto fuoco. Aveva imparato!
Ora era felice: aveva imparato a non fare sempre fuoco e fiamme qiando parlava, aveva imparato che il fuoco non è sempre pericoloso ma può essere anche utile e, inoltre salvando la scimmia, aveva trovato dei veri amici che, invece di temerlo, provavano per lui ammirazione.
NIDIA
Dante dice
grazie una bellissima storia che si rifà ad un’altra storiella che se non ricord male aveva come protagonista anche un drago su una torre. come sempre non bisogna fermarsi alle apparenze e che ciascuno di noi ha in se un dono unico, basta scoprire co’è e metterloa disposizione del prossimo.
ciao dante
zetetesformazione dice
Ciao Dante,
non ricordi affatto male!
Apparenze… apparenze… apparenze… apparenze…
Oltre cosa c’è?
Mistero!
Siamo pronti per entrarci?
Questa è una buona domand alla quale fa seguito un’altra: non possiamo sapere come finisce, ma possiamo determinare come farla iniziare?
Questo dipende da Noi.
Abbi gioia
Giannicola