Copio le seguenti parole:
La magia delle parole
Perché un etto di burro ingrassa piú di un etto di insalata?
La risposta é ovvia: burro e insalata contengono una differente quantitá di calorie… Avete mai pensato che anche le parole contengono calorie?
Non ci credete? Eppure é cosí: a seconda dell’energia immagazzinata nelle nostre parole, esse hanno diverso ed effetto sulle nostre emozioni. Il nostro modo di parlare influisce sul nostro stato d’animo, sulle credenze, sulla percezione della realtá e sul comportamento. Avete mai controllato le calorie delle vostre parole? (tratto da: TUTTA UN’ALTRA VITA – Lucia Giovannini – Ed. Sperling&Kupfer — per acquistarlo clicca qui)Poi, ricevo da Nicola Gargantini e condivido queste righe:
“Un generale lancia l’ordine d’attacco gridando: «Fuoco!» e in pochi minuti non rimane più niente di quella che era una magnifica città. Egli non ha fatto niente, ha solo pronunciato una parola, ma che potenza era contenuta in quella parola! Oppure, un uomo – o una donna – che conta molto su voi, ma i cui veri sentimenti non conoscete ancora, vi dice o vi scrive un giorno queste semplici parole: «Ti amo», ed ecco improvvisamente la vostra vita illuminarsi! Niente è cambiato, eppure tutto è cambiato. L’intera esistenza è lì a dimostrazione dei poteri della parola. Possiamo anche spingerci oltre. Perché pensate che le persone parlino, il più delle volte? Per esercitare il loro potere. Anche quando sembra che diano delle spiegazioni, delle informazioni, spesso non lo fanno realmente per spiegare o informare; parlando o scrivendo, vogliono soprattutto produrre certi effetti: farsi degli alleati, suscitare la collera, l’odio, oppure sopire la diffidenza. E voi, con quale scopo usate la parola? Vi lascio riflettere su tutto questo“ Omraam Mikhaël Aïvanhov
Infine, inserisco da YOUTUBE questo video del genio DAVID BYRNE (ascolta cosa dice per introdurre il brano!):
Ognuno come puó
Abbi gioia
Giannicola
Dante dice
Rimanendo in tema di parole e come vengono usate…
Tratto da: "Come essere un Grande Capo"
Autore: Jeffrey J.Fox
ATTENZIONE: le parole sono pietre, anzi proitettili
Chi maneggia armi, si tratti di un tiratore scelto o di un pistolero, sa molto bene che prima di fare fuoco occorre prendere la mira con molta calma, mantenendo il massimo controllo. I tiratori intelligenti sanno che un colpo affrettato può costare loro la vita. Allo stesso modo, un capo intelligente sa che una frase non ponderata può ferire come un proiettile.
Badate sempre a ciò che dite e come lo dite. Le vostre parole hanno un peso enorme, quindi parlate con grande prudenza. Un lavoratore dipende interamente dal suo capo sotto diversi aspetti: retribuzione, direttive di lavoro, informazioni necessarie, conferma dell'assunzione dopo il periodo di prova, possibili avanzamenti di carriera. Va da sé, pertanto, che i dipendenti ascoltano con la massima attenzione le parole del loro capo (purtroppo, i dipendenti ascoltano molto di più il capo di quanto quest'ultimo non ascolti loro!) Più un capo occupa una posizione elevata nella gerarchia aziendale e maggiore forza hanno le sue parole. Ciò che dice il capo influisce direttamente su ciò che i dipendenti pensano di se stessi, degli altri colleghi, dell'azienda in generale e persino dei clienti di quest'ultima.
Non parlate di un dipendente con un suo collega di uguale livello; non screditate un vostro superiore davanti ad un vostro subalterno; non criticate un cliente, perchè cosi facendo influireste sull'atteggiamento dei vostri dipendenti nei suoi confronti. Il cliente oggetto delle vostre critiche, infatti, perde immediatamente valore, riceve un servizio di qualità inferiore o un trattamento comunque insoddisfacente, e la perdita di un cliente rappresenta un grave danno per l'azienda, e quindi per il capo e per il dipendente.
La diceria, quel proverbiale "pare che" o "si dice che", quel sistema di comunicazione interna presente in tutti gli uffici e particolarmente attivo, viene sempre innescata da qualche commento indiscreto che un capo si è lasciato sfuggire in presenza di un subalterno. Il grande capo pondera invece molto a lungo le proprie parole prima di fare commenti.
Un grande capo non può permettersi di svelare avventatamente dei segreti o di lasciarsi andare a pettegolezzi, né deve lasciarsi andare a dire alcunché che possa, anche non intenzionalmente, essere male interpretato. Non può neppure lasciarsi sfuggire un commento en passant, appena sussurrato. Per un dipendente, un capo che sussurra è come un leone che ruggisce.
zetetesformazione dice
Grazie per il contributo.
Ti abbraccio Dante.
Abbi gioia
Giannicola