E sì, lo Stato fa la Differenza!
Ma non parliamo dello stato geografico in cui ci troviamo (l’Italia) ma dello Stato in cui ci troviamo tutti, infinite (quasi) volte al giorno.
Prima di andare avanti, permettimi una nota a margine:
dal sito www.pennablu.it una precisazione su quando mettere l’accento sul verbo FARE – Vediamo alcune forme verbali per chiarire questo ennesimo mistero della grammatica italiana.
- Fa: terza persona singolare del verbo fare, tempo presente, modo indicativo. Non vuole l’accento. Non può essere confuso con la nota musicale fa. “La mamma fa una torta” è sì musica, ma per il palato. Alle orecchie non arriva nulla.
- Fai: seconda persona singolare del verbo fare, tempo presente, modo indicativo. Non vuole l’accento. A che servirebbe?
- Fa’: seconda persona singolare del verbo fare, tempo presente, modo imperativo. Vuole l’apostrofo, perché la “i” è caduta. Frase da esempio: “Fa’ presto!”.
Ti lascio una poesia…
ulula contro il pallido orizzonte
come lupa famelica. Che cerchi,
poeta, nel tramonto?
il cammino sul cuore. Il vento freddo,
della distanza… Sul cammino bianco,
alberi che nereggiano stecchiti;
Morto è il sole… Che cerchi,
poeta, nel tramonto.
Domani ne riparliamo.
Ognuno come può…
Abbi Gioia!
Giannicola
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