Riceviamo da Marta Volterra e Giovanna Nigi e rendiamo noto
Si apre giovedì 9 agosto la sesta edizione di Gubbio No Borders, il
festival del Jazz Italiano, che proseguirà tra le mura mediavali della
bella cittadina umbra fino al 20 agosto, serata del gran finale con il
ritorno dei New Trolls e il loro tributo a De Andrè. Al direttore artistico Massimo Manzi, musicista jazz di livello
internazionale, abbiamo posto alcune domande in merito alle sue
considerazioni sull’evento, “incastrandolo” fra una lezione a Siena e
un concerto in giro per l’Italia.
D – Quali sono le novità più importanti che ascolteremo a partire dal 9 agosto a Gubbio No Borders?
R – Il cuore della manifestazione resta, come il sottotitolo della
rassegna evidenzia, “Il grande jazz italiano”, con alcune importanti
riconferme, rappresentate, per generazioni differenti, da solisti come
il poeta del pianoforte Renato Sellani e il grande chitarrista di
origine brasiliana Irio De Paula fra i veterani e da Fabrizio Bosso
coi suoi High Five e il duo Magoni – Spinetti (musica nuda) fra i
giovani, anche se già affermati a livello internazionale; fra i
giovanissimi dal talento sorprendente tornano poi Francesco Cafiso col
suo sax contralto e, nel nuovo progetto di Maria Pia De Vito, il
pianista pescarese Claudio Filippini.
Fra i volti nuovi per No Borders segnalo il colorito ensemble di
Daniele Sepe e l’omaggio alla canzone moderna del vocalist Alan
Farrington, che ha nella sua band musicisti “doc” come Gibellini e
Bandini. Non mancheranno poi le sonorità à la page, grazie alla
presenza della londinese Lisa Spada, inclusa nella sezione “terra mia”
per le sue origini eugubine.
D – A proposito delle varie sezioni del Festival, quali altre forme di spettacolo sono previste quest’anno?
R – Queste sezioni del festival, curate in larga parte dal mio
“braccio destro” Luigi Filippini e dall’intera Associazione Gubbio
NoBorders, prevedono un recital teatrale col grande Elio Pandolfi, una
serata di gala dedicata all’enogastronomia, sonorizzata da un’ottima
big band marchigiana e l’immancabile gran finale del festival, il 20
agosto, con il pop rock di qualità dei mitici New Trolls.
D – Come nelle ultime edizioni,quindi, un ventaglio di proposte che potranno interessare anche un pubblico non esclusivamente jazzofilo…
R – Questo è l’intento di No Borders, rappresentare un momento di
spettacolo di qualità fruibile a diversi livelli, nella cornice
incantevole di una città d’arte come Gubbio, invitando magari chi vive
fuori regione a una forma di “vacanza intelligente”.
Sottolineo, a proposito, che quest’anno si sono voluti proporre degli
spazi della città non utilizzati negli anni passati, scelti anche per
poter minimizzare gli effetti – come l’esperienza suggerisce- di un’
eventuale situazione metereologica sfavorevole… I Festival, si sa,
non sono precisamente come le spose… bagnate e fortunate!
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