Questa frase di Nietzsche, pubblicata qualche giorno fa, contiene già tanti concetti utili e che non avrebbero bisogno di essere commentati ma un po’ per civetteria e un po’ per altruismo darò la mia versione. Il buon senso vorrebbe che più a lungo svolgi un lavoro, più sta a te provare a ricercare procedimenti vantaggiosi e procedure utili per farlo sempre meglio e sempre in minor tempo. Sei d’accordo? Sono anche consapevole che è una piacevole istigazione (contro se stessi) continuare a fare le cose nel modo in cui sappiamo farle meglio.
E, con un po’ d’immaginazione…, credo che ci vuole anche molto coraggio (e non è da tutti) per prendere una decisione chiara che ti faccia lasciare la strada vecchia… e abbandonare l’inutile processione dell’ovvio e dell’inutile.
Di che cos’è fatta, quindi, la realtà? Di un’abitudine ripetuta all’infinito? Senza aggiungere un po’ di sale fatto di sana incertezza?
E, può un pensiero, una parola, un’azione, cambiare la forma della realtà?
Spesso le persone intorno a noi rispondono in un modo inaspettato o inopportuno rispetto a ciò che potremmo aspettarci. Attento: la “colpa” non è sempre degli altri! Ma accade quando la nostra comunicazione non è efficace e i contenuti che facciamo pervenire non sono efficaci per i nostri interlocutori!
Un cliente che acquista un prodotto, un figlio che ha piacere di condividere con te del tempo, una persona del sesso opposto che sceglie di rincontrarti, non sta facendo altro che utilizzare una sua scelta che tu sei stato in grado di fargli prendere. E le decisioni, che gli altri prendono nei tuoi riguardi, sono senza eccezione una conseguenza della tua comunicazione, cioè di quello che sei, cioè di come ti poni. Se la tua comunicazione è efficace, il messaggio che riceveranno sarà per loro utile. Se, invece, la tua comunicazione è sterile, debole, fiacca, ottieni delle risposte discordanti rispetto a quello che ti aspettavi perché non ritengono interessante quello che puoi dare loro…E poi gli altri non ti capiscono!!!
Ma tu, detto tra noi e sottovoce, quanto hai cercato di capire chi ti stava parlando?
Noi di zetetesformazione offriamo, tra pochi giorni, un’esperienza esclusiva, importante ed attraente: una due giorni (il 22 e il 23 settembre) sulla COMUNICAZIONE EFFICACE.
Questo percorso ti aiuta ad osservare i contesti dal punto di vista dell’altro e capire meglio come esprimere te stesso. Non credi che sia un bel vantaggio acquisire queste abilità?
Non credi sia utile rinnovare la competenza, aumentare l’efficienza ed espandere la tua visione? (Come recita la didascalia della nostra homepage?)
In genere si tende ad avere un solo punto di vista e se è troppo scoraggiante si mozzano le gambe a nuove idee; se è eccessivamente speranzoso si rischia di andare oltre le proprie possibilità e lanciarsi nel vuoto sperando che si ricada sul morbido! Ma affidare la propria vita alla fortuna, per me, non è saggio…
Sentirsi a proprio agio, oggi, nei vorticosi gironi del villaggio globale, significa fare i conti con se stessi, mettersi in gioco e usare il coraggio per affrontare ogni utile cambiamento per raggiungere gli obiettivi che ci si è dati. Significa imparare un poco, ogni volta, da ogni situazione. Significa apprezzare le piccole e quasi invisibili meraviglie della vita quotidiana alle quali puoi dare nuovi e creativi significati. Significa liberarsi dalle sbarre che limitano la nostra mente e le nostre azioni e poter scegliere tra più possibilità.
Questo comporta prepararsi mentalmente all’apprendimento di variazioni e di continue metamorfosi per le quali sono indispensabili una capacità e una elasticità completamente nuove, ma comunque acquisibili. Il “cosa si comunica” riguarda l’oggetto della comunicazione, non il processo della comunicazione. Un’importante precisazione: noi non parleremo di comunicazione come contenuti, ma di comunicazione come espressione di sé e dei processi che la regolano. Il prossimo 22 e 23 settembre ci s’incontra con l’intento di imparare a comunicare meglio, coerentemente, positivamente, indipendentemente dal contenuto della comunicazione o dall’interlocutore che abbiamo davanti.
Spero di incontrarti insieme ai tanti che hanno già deciso di essere con noi. Comunicare efficacemente è espressione di sé, e insieme sincera e appassionata consapevolezza.
Riprendiamo il discorso dal suo inizio: prima di tutto cerchiamo di comprendere cosa e come comunichiamo, quindi, con piena coscienza, decidere se vogliamo migliorare la nostra comunicazione (se riteniamo utile farlo), al fine di renderla assolutamente espressione del nostro essere.
È da questa via, del potenziare, dell’arricchire, del migliorare la comunicazione, che si arriva a migliorare la qualità della nostra vita.
È simpaticissimo Pino quando si cala nei panni del bambinone che aspetta che qualcuno gli dica quello che deve fare… e lui lo fa! Ma assumersi la responsabilità delle proprie decisioni e della propria comunicazione è il primo atto di coraggio che possiamo realizzare affinché la nostra vita possa cambiare da questo preciso momento.
E tu sei pronto per il cambiamento?
Hai un “perché” così forte da superare qualsiasi “come”?
Abbi gioia
Giannicola De Antoniis
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