Articolo già bubblicato su Roseto.com il 14 Marzo 2007. I molti nuovi, e da poco inseriti nella mailing list, ci hanno richiesto di leggere anche gli articoli passati ed abbiamo così pensato di renderli visibili a tutti. Grazie per l’interesse.
SEGRETISSIME NOTIZIE A DISPOSIZIONE DI TUTTI: VI SVELIAMO DA CHI POSSIAMO IMPARARE A CAMPARE!
i bambini fanno ohh!
Quando i bambini fanno “Ohh!” c’è un topolino mentre i bambini fanno “Ohh!” c’è un cagnolino Se c’è una cosa che ora so e che mai più io rivedrò È un lupo nero che dà un bacino a un agnellino. Tutti i bambini fanno “Ohh! Dammi la mano perché mi lasci solo? Sai che da soli non si può… senza qualcuno nessuno può diventare un uomo”. Per una bambola o un robot magari litigano un po’ ma col ditino, ad alta voce almeno loro… eh… fanno la pace! Così ogni cosa è nuova, e una sorpresa è proprio quando piove e i bambini fanno “Ohh! Guarda la pioggia!” Quando i bambini fanno “Ohh!” che meraviglia, che meraviglia ma che scemo, vedi, però che mi vergogno un po’ perché non so più fare “Ohh!” e farei tutto come mi piglia perché i bambini non hanno peli né sulla pancia, né sulla lingua. I bambini sono molto indiscreti ma hanno tanti segreti come i poeti nei bambini vola la fantasia e anche qualche bugia oh mamma mia, bada! Ma ogni cosa è chiara, è trasparente che quando un grande piange i bambini fanno “Ohh! Ti sei fatto la bua! E’ colpa tua!” Quando i bambini fanno “Ohh!” che meraviglia, che meraviglia ma che scemo, vedi, però che mi vergogno un po’ perché non so più fare “Ohh!”, non so più andare sull’altalena, di un fil di lana non so più fare una collana… Finché i cretini fanno “Boh!” tutto resta uguale ma se i bambini fanno “Ohh!” oh.. basta la vocale! Io mi vergogno un po’ invece i grandi fanno “No!”…bah io chiedo asilo, io chiedo asilo… come i leoni io voglio andare a gattoni. E ognuno è perfetto uguale il colore. Evviva i pazzi che hanno capito cos’è l’amore! E’ tutto un sughetto di strane parole che io non ho letto. Voglio tornare a fare “Ohh!” perché i bambini non hanno peli né sulla pancia, né sulla lingua.
(Giuseppe Povia)
“Ora, detto tutto questo, vorrei concludere con la saggezza dei maestri orientali i quali suggeriscono che non esiste l’insegnante ma esiste solo l’insegnamento… e che il maestro appare quando l’allievo è pronto”. Così si concludeva l’artico scorso e da qui voglio ripartire per quello odierno. E riparto dal punto di vista più semplice e più spontaneo dal quale poter considerare la nostra esistenza: il punto di vista dei bambini. Mi interrogo su un argomento: “si può Imparare dai bambini”? Questo era, per me, un interrogativo molto frequente, anni fa quando non avevo figli, perché sentivo da diverse autorevoli fonti che questa era una delle vie percorribili per imparare a stare sulla terra, in armonia con sé stessi e con quanti ci circondano. Dico subito che l’ho sperimentato in prima persona, avendo due figli (di 6 e di 3 anni e ½) e ha funzionato e continua a funzionare benissimo. Quindi, la risposta è sì, si può imparare dai bambini. Provare per credere! Ma, provare come e credere cosa? Come già detto, non è importante l’insegnante (il bambino) ma l’insegnamento (come vive il bambino) e se questo è lo spirito col quale ci si pone nei confronti delle esperienze che ci capitano continuamente, allora abbiamo buone speranza di migliorare e allargare la nostra consapevolezza, di arricchire la nostra storia. Tutti possono aiutarci a capire meglio come funzioniamo e come è meglio rapportarci con chi ci vive vicino. Non è quello che ci capita ma la percezione di quello che ci capita che rende interessante o noiosa un’esperienza, bella o brutta una situazione, conveniente o inconveniente un incontro. Non importa l’età, non importa il ruolo sociale che si ricopre, non importa quanti soldi si hanno. Se la direzione verso cui tendiamo è migliorare continuamente la qualità della nostra vita, privata e professionale, osservando i processi (e non i contenuti) che i bambini naturalmente compiono, anche noi abbiamo la possibilità di arricchirci ed accrescere alcune doti, che certamente già possediamo (perché siamo stati tutti bambini), ma forse da molto tempo abbiamo lasciato in qualche baule impolverato in soffitta, dove sono state dimenticate. Sarebbero risorse che possono tornare molto utili in molti casi, ma non le usiamo… Che peccato! Ma quali sono le caratteristiche che fanno dei bambini delle straordinarie “autorità” in merito alla qualità della vita? E quali processi possiamo usare noi adulti per ottenere gli stessi risultati?
Proviamo a fare una lista:
ATTENZIONE. I bambini si calano, si confondono, si immergono, in quello che fanno (sono celebrativi) e diventano un unico sistema con quello con cui si riferiscono.
Quindi prima buona notizia, come i bambini, finché cerchi sei vivo.
Le persone effettivamente vitali sono quelle che non si affaticano mai nel cercare e nell’allenare le proprie risorse, smaniose di conoscere sempre cose nuove e di elevarsi ad un livello superiore di comprensione, hanno ancora vivo, dentro di loro quel bambino che li guida.
L’attenzione possiamo anche chiamarla curiosità, se questo concetto è più semplice da intendere.
Nel nostro lavoro di formazione, incontriamo spesso persone straordinarie che fanno attività di ogni genere e benché abbiamo una età avanzata (come se questo fosse un limite), sono sempre flessibili e pronte per nuove sfide, hanno sempre voglia di mettersi in gioco e rivedere la propria posizione. Sono fantastici!
E sapete da cosa si riconosce?
Sì, sì, dall’entusiasmo del loro essere ancora bambini!
“Un lavoro piacevole è come la fontana della giovinezza. disse una volta un certo Mike Thomas.
PASSIONE. E allora introduciamo la seconda virtù che fa di un bambino un professionista del saper vivere.
La passione o l’entusiasmo è quella energia meravigliosa che compare negli occhi dei bambini e di coloro che non hanno smesso di credere nei propri sogni. Molti dicono che i bambini sono incoscienti, che non hanno paura perché non si rendono conto del pericolo, forse! Ma a me piace pensare che siano entusiasti e questa è una sensazione straordinaria (chi la prova sa di cosa sto parlando) che non fa sentire la stanchezza, non fa ascoltare i giudizi altrui, non fa vedere gli ostacoli..
FANTASIA. “Nulla è più pericoloso di un’idea, quando è l’unica che abbiamo”. (Alain, “Sistema delle belle arti”) I bambini fanno esteso uso della propria immaginazione e questo consente loro di avere molte possibilità di scelta, ma poi crescono e barattano la fantasia e la creatività con il ragionamento e diventano spesso “un altro mattone nel muro”. Mi piace molto la massima di Ralph Waldo Emerson che spiega perfettamente come preservare la fantasia (i sogni) che ognuno ha dentro di sé, e dice: “Ognuno dovrebbe imparare a scoprire e a tener d’occhio quel barlume di luce che gli guizza dentro la mente più che lo scintillio del firmamento dei bardi e dei sapienti. E invece ognuno dismette, senza dargli importanza, il suo pensiero, proprio perché è il suo. E intanto, in ogni opera di genio riconosciamo i nostri propri pensieri rigettati; ritornano a noi ammantati di una maestà che altri hanno saputo dar loro”. Fortunatamente c’è chi non si fa intrappolare da questi legacci: sono persone straordinarie che coltivano la propria creatività e la mettono a frutto ogni giorno offrendo soluzioni. Sono quelli che non ci stanno a fare parte del problema ma vogliono tenacemente essere parte delle soluzioni.
FIDUCIA IN SE STESSO. È noto che un bambino apprende più facilmente di un adulto. Perché? Perché non fa alcuna opposizione, si trova nel flusso della vita così come un gabbiano si trova e sfrutta le correnti d’aria per salire in alto nel cielo, in modo naturale.
I bambini non imparano con la “forza” ma con la “fiducia”, con la “comprensione”.
Perché, lo abbiamo detto prima, sono parte dell’esistenza, la costruiscono loro con la creatività e con la forza celebrativa del loro meraviglioso modo di vedere, vivere e sperimentare il mondo.
Attenzione o Curiosità (tutti i perché sono loro…), Fantasia o Creatività (trovano delle connessioni e delle soluzioni che spesso sono geniali…), Passione o Entusiasmo (non si fermano mai se una cosa li appassiona…), Fiducia in se stessi (il mondo sembra totalmente loro…), sono un potente mix capace di rendere la vita meravigliosa a tutti se solo si fosse in grado di entrare in contatto con questi stati e viversli pienamente. Il volto di un bambino rasserena l’animo, il sorriso di un bambino trasmette energia, gli occhi di un bambino parlano anche se non conoscono tantissime parole.
“Ho buttato via la mia tazza quando ho visto un bambino bere dalla fonte con le sue mani”, disse tanto tempo fa Diogene…
Abbi gioia.
Giannicola
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