Riparto da dove mi ero fermato e la uso come premessa:
Ci sono regole nel marketing?
Forse sì, forse no.
Qui introduco le altre nostre 3 regolette:
1 – quello che sentiamo dentro;
2 – quello che funziona per i nostri Clienti;
3 – quello che è più semplice.
(per le prime 2 regole fondamentali leggi “è bell ma n’abball”)
Dopo la premessa faccio un’introduzione usando la storiella seguente.
(grazie al prezioso Umberto per l’assist)
PRIMA DELLE NOZZE:
(parte prima)
lei: Ciao Bernardo!
lui: finalmente! da quanto tempo aspettavo questo momento!
lei: vuoi che vada via?
lui: NO! Come ti viene in mente? Solo a pensarci, rabbrividisco!
lei: Mi ami?
lui: Certamente! a tutte le ore del giorno e della notte!
lei: Mi hai mai tradito?
lui: NO! MAI! perché me lo chiedi?
lei: vuoi baciarmi?
lui: Si, ogni volta che ne ho l’occasione!
lei: Saresti mai capace di picchiarmi?
lui: Sei impazzita? Lo sai come sono io!
lei: Posso fidarmi di te?
lui: Si! lei: Tesoro …
La qualità della nostra esistenza è legata a quanto abbiamo chiaro il significato che diamo alle nostre azioni, ai valori che ci muovono, ai nostri obiettivi, al nostro dialogo interno, alla comunicazione con gli altri, a cosa ci aspettiamo dagli altri piuttosto che da cosa possiamo offrire noi…, ecc.
Vuoi una definizione rapida?
Dipende da che domande e da che risposte riesci a formulare.
Ti stai chiedendo se sono più importanti le domande o le risposte?
Bella domanda!
Ma solo tu sai qual è la risposta migliore per te.
Aggiungo solo di non considerare questo rapporto come una stretta connessione di causa/effetto. E qui mi fermo… se vuoi saperne di più ti aspetto l’8 e 9 dicembre all’HOTEL EUROPA.
Ognuno di noi, anche se non lo dice, apprezza e accoglie volentieri chi sa farci sorridere, chi ci commuove, chi ci dà spunti per riflettere, chi ha la capacità di farci notare quelle cose che non avremmo mai notato e che ci possono rivoluzionare tutta la vita.
È necessario avere una strategia, sapere precisamente dove si vuole arrivare e cosa è utile per raggiungere l’obiettivo che ti sei prefissato. Almeno!
Strumenti validi sono spesso inefficaci se non sai dove sei diretto e se non è il contesto adatto per utilizzarli. Per intenderci, non ci fai nulla con una bellissima macchina sportiva se ti trovi nel deserto: ci vuole il cammello!
Le situazioni della tua vita personale o professionale, comunque, anche se ora ti sembrano perfette, possono cambiare domani e allora è utile non servirsi di schemi rigidi di comportamento (“si fa così”, “si è fatto sempre così” e simili…) ma essere flessibili per adattarsi ad ogni nuova situazione, anche la più piccola (si chiamano segnali deboli).
Le situazioni esterne incidono sul nostro stato interno e il quel preciso momento inizia la nostra rappresentazione intima che dà i suoi risultati in pubblico…
Ma cosa accadrebbe se fossi tu a gestire meglio cosa succede in te e farlo diventare il punto di partenza che coinvolge gli altri che hai intorno?
Se osservi questa istantanea nella vita di un’organizzazione commerciale (se tu ne fai parte o se ne hai una tua è perfetto, pensa a quella) puoi osservare subito come si vive all’interno.
C’è armonia, ognuno sa fin dove spingersi (responsabilità), c’è maggiore collaborazione tra persone (comunicazione), si ha chiaro l’obiettivo del team e se non è così si è disposti a farsi aiutare (ci si mette in gioco) e soprattutto, in un contesto del genere, si fanno le cose che sono più semplici per sé e per i clienti partendo dal bisogno o dal desiderio del cliente.
Insomma:
1 – quello che sentiamo dentro;
2 – quello che funziona per i nostri Clienti;
3 – quello che è più semplice.
Quello che si nota, a livello globale, è che sempre più aziende puntano su una maggiore varietà all’interno delle proprie strategie di promozione.
Altro particolare interessante è che si favorisce la realizzazione di progetti di comunicazione a livello locale (regionale, nazionale, continentale).
Prendiamo il caso di American Express.
Per il 2007 ha avuto tra gli obiettivi di comunicazione, in Italia, quello di aumentare le iniziative locali sul territorio, focalizzandosi sempre più su aree specifiche e utilizzando, quando necessario, testimonial locali.
Un primo esperimento è stato condotto nel periodo natalizio dello scorso anno a Milano, con un investimento complessivo di 700.000 Euro completamente dedicato a media locali (TV, stampa e affissioni).
Cosa vuol dire questo?
“vuol dire anche collaborare con associazioni territoriali che consentano di creare comunicazione nei punti vendita o lungo la strada, tutto quello che può essere utile per accompagnare il consumatore dal mattino alla sera”. (Uff. Marketing AmericanExpress)
L’investimento in comunicazione di American Express nel 2006 è stato di 25 milioni di Euro, dedicato per il 40% all’advertising e per il 60% al below the line, con un incremento complessivo rispetto al 2005 del 30%. Anche per il 2007 gli investimenti in comunicazione sono aumentati di un altro 30% sull’anno precedente, attestandosi attorno ai 30 milioni d Euro.
Ora, non è un imperativo spendere queste cifre per farsi conoscere (attenzione… perché molti che non sono conosciuti come il marchio di questo esempio reputano i soldi spesi per la pubblicità come soldi buttati!) ma la visibilità può diventare interessante quando si hanno chiari gli obiettivi ai quali si tende e si crede nelle risorse umane di cui si dispone.
Le aziende sono fatte di persone e se queste sono motivate, hanno possibilità di far parte alle decisioni della società (ognuno come può) e sono messi in condizione di compiere le scelte più giuste… se tutto questo è vero, allora la pubblicità è quel fattore determinante che fa conoscere quanto di buono si fa, quanto di meglio si può realizzare insieme.
Perché questo è lo spirito della pubblicità: fare le cose insieme, e se locale tanto meglio!
E se non si hanno chiari cosa e come fare va a finire, anni dopo, così:
rileggi il testo “PRIMA DELLE NOZZE” dal basso in alto…
Abbi gioia
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