Ma chi caccia chi?
Ossia, chi sono i cacciatori e chi le streghe?
Sempre gli stessi: i bianchi vs i neri sulla scacchiera dell’esistenza.
“Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero” (Anonimo) e quindi io dichiaro di essere un disonesto!
Mi ci abituerò…
La prima volta è dura, poi…
Se vuoi evitare di leggere tutto il post, ti dico immediatamente che si tratta della mia Verità e della mia Ragione… quindi, senza che ci provi a contraddirmi!
Se la premessa ti ha stimolato e volessi anche lasciare un commento, vai avanti…
L’espressione del titolo viene usata per esprimere la voglia di trovare un nemico (solo percepito come tale contro il quale combattere… piccole battaglie) lì dove non esiste pericolo, il tutto impastato dal pregiudizio e dalle offese che si accompagnano ad un set di azioni che portano ad inevitabili conseguenze: sentirsi perseguitati e minacciati come la sensazione di ossessione e persecuzione che accompagna chi le vive… con accuse grossolane e col mancato rispetto e accettazione delle libertà di scelta degli altri.
“La maggioranza dei problemi non deriva dalle risposte che ci diamo ma dalle domande che ci poniamo”. (I. Kant)
Ma cosa accade se non siamo in grado di porci domande precise?
Credo che non siamo in grado di avviare nessuna Grande Battaglia con noi stessi per superare quei limiti che risiedono fondamentalmente nella paura di non essere in grado di superare le nostre paure… Meta? (Solo per intenditori… e con stima).
;-)
L’origine del termine eretico significa “scelta”.
Scelta di cercare.
Ma il concetto di scelta non è intimamente legato a quello di possibilità?
Dove c’è l’una ci può essere anche l’altra?
Cos’è sennò il libero arbitrio?
Il fatto è che col tempo eresia ha cessato di significare una scelta tra possibilità, per diventare l’adesione ad una oggettività indiscutibile che, essendo accettata come giusta, deve divenire vera per tutti.
Hobbes dice: “Quelli che approvano un’opinione privata la chiamano opinione; ma quelli che la disapprovano la chiamano eresia”.
Neanche a pensarci: chi è con me ha ragione e ha la mia considerazione, gli altri non capiscono nulla!
È inoltre necessario ricordare che più ci si allontana dal proprio modo di interpretare il mondo e più si è inevitabilmente nel campo dell’interpretazione, per quanto il “trovatore” si sforzi a specificare che c’è una sola spiegazione, naturalmente la sua.
“Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario” (Primo Levi).
Prendo in prestito questa frase per aiutarmi nel sostenere che, almeno, sarebbe utile ascoltare – conoscere – le idee altrui. La pensi come me? Ottimo!
L’unica cosa da noi (zeteuci = cercatori) proposta è di esseri “aperti” al confronto ponendo domande a se stessi, e poi agli altri, con impegno e precisione: cioè non sputando sentenze ma cercando di capire. So che è difficile ma non chiedo di riuscirci, solo di provarci! Sai cosa ci vuole? L’ascolto e la disponibilità nei confronti degli altri.
Non c’è “esibizione cerebrale” che sia effettivamente utile.
L’utilità gliela dà chi quella “esibizione” considera.
Io, Giannicola De Antoniis, sono perfettamente consapevole che senza di me il mondo va avanti allo stesso modo… spero che questa affermazione possa toccare il cuore di qualcuno che legga queste righe!
Quando si crede fondamentale per la storia dell’uomo… il “trovatore” s’innalza a sovrano di tutte le cose (musicali, poetiche, filosofiche, spirituali, storiche, ecc.) e di tutti coloro che non la pensano con il suo stesso filtro. Così facendo, utilizza una propria, per quanto parziale (se solo lo sapesse!), visione del mondo che candidamente (spero!) reputata capace di includere, dall’alto della sua somma comprensione e di una onnisciente visione degli eventi, tutte le altre che osserva e discrimina.
Sfortunatamente (per lui/lei) questo insistere è disseminato di infinite rigide difficoltà.
Il mio più Grande Maestro è solito ripetere: “ognuno come può“, ma questa suggestiva idea lascia spazio ad un processo mentale sferico più che circolare, e ancora più che lineare, per cui è sempre possibile entrare nella sfera della ricerca della Verità (personale, ma di ognuno) se solo ci si mettesse alla ricerca.
Sfortunatamente, però, l’indagine individuale su questa immaginaria sfera é influenzata dagli infiniti ostacoli (più semplicemente: GLI ALTRI, GLI ERETICI, GLI ETERODOSSI) cui il nostro stesso “conoscere” è suddito e lo strascico di ogni nostra scelta porta con sé la cancellazione di altrettanto importanti scenari alla cui bellezza ci è impossibile (impossibile?) porre attenzione e accedere.
Con il termine “trovatore” (che si contrappone al “cercatore”) intendo quelle persone che hanno trovato (beate loro) la Verità: i Sapienti, insomma.
Hanno sempre la verità a portata di mano, e la distribuiscono anche a chi non gliela chiede o a chi non la vuole ascoltare, perché sanno cosa è buono e cosa è cattivo; la verità l’hanno conquistata con il loro lavoro, la loro perspicacia, la loro esperienza, mentre GLI ALTRI, quella che potrebbe essere la stessa innegabile verità (ovviamente, ai loro occhi, diversa), non ce l’hanno…
I “trovatori” hanno nell’intransigenza la loro maggiore abilità.
Se le due specie entrano in contatto succede, come si dice dalle mie parti, che recitano il siparietto dei “due ciechi che fanno a pietrate”!
Io, da oggi, ho capito di tendere all’ideale perfetto del “trovatore”!
E tu?
Abbi gioia
Giannicola
PS: Per le opere di Luciano Lupoletti (nella foto) clicca qui
Giancarlo dice
Giannik! Non commento (nel dettaglio) il tuo articolo perché c’è tanto di quel materiale da scriverne per un mese almeno.
Ti confesso che all’inizio dell’articolo mi ero cominciato a preoccupare (se n’ascite de coccie!) ma poi ho riconosciuto il Giannicola-style con le sue acute osservazioni e saggezze e mi sono ricreduto.
Concordo in tutto.
Mi sento Cercatore ed eretico.
Non vorrei però che qualcuno leggendoti fraintenda la tua provocazione…….
ilgiani dice
… e se anche fraintendesse (cosa per giunta molto facile)?
Sarebbe indotto a farlo, ti pare?
Ma, ci fai caso?
E cosa accade quando, invece, cerchi di farti capire in “maniera seria” ma non accade?
Meglio o peggio?
Bene o male?
Buono o cattivo?
Eh eh eh eh eh……
Meta-morfico!!!!
Abbi gioia, caro cercatore eretico (da mandare al rogo?)
Giannicola
;-)
Giancarlo dice
Vero! Dipende sempre dal feedback.
Abbi gioia e non mandarmi al rogo.
Mi ci manderesti?
Sei sicuro?
Cosa pensi del fatto di pensare di non mandarmici pur pensando di mandarmici mentre ti chiedi se mi ci vorresti mandare?
Non ci pensare….
ilgiani dice
Sarò impegnato col dilemma almeno fino a primavera…
Abbi gioia
Giannicola