di L. Michael Hall, Ph.D.
traduzione di Susanna Eduini
revisione di Nicola Riva e Lucia Giovannini
#6: Il Cervello procede in maniera Circolare
Il nostro cervello non solo rappresenta il mondo, va nei luoghi e ci porta negli stati, ma fa anche le capriole, si rovescia sul dorso, si ribalta su sé stesso, va in cerchi. Poiché nella struttura fisica del cervello ci sono cicli di feedback (rimando) e cicli di feed forward (invio) così che quando gli impulsi nervosi vengono inviati al talamo ed all’amigdala, vengono simultaneamente trasmessi alla neo-corteccia e dopo essere stati processati ritornano alla struttura cerebrale. E’ tutto interconnesso. Abbiamo persino una corteccia associativa che mantiene ogni cosa connessa con tutto il resto, al punto che noi abbiamo più connessioni corticali nei tre triliardi di cellule cerebrali che atomi nell’universo. Non c’è da stupirsi che entriamo in circoli viziosi. Non c’è da stupirsi del fatto che ci preoccupiamo del nostro umore e ci stupiamo del fatto che prendiamo troppo a cuore una certa cosa e quindi iniziamo a temere la nostra preoccupazione e successivamente pensiamo che qualcosa in noi non funziona perché ci preoccupiamo a proposito di una cosa sciocca come questa. Finiamo catturati entro spirali discendenti di pensieri negativi e possiamo diventare degli ossessivo-compulsivi. Veniamo catturati da spirali positive di pensieri e soffriamo di insonnia dovuta all’eccitazione. I nostri cervelli non sono logici in modo categorico. Pensare in maniera lineare e restare su quella strada per più di pochi secondi è una cosa che per i nostri cervelli è molto difficile. Ecco perché le scienze matematiche e le logiche formali ci sembrano così estranee. Non sono abitudini naturali per la nostra mente. I nostri cervelli si muovono in cicli ed in spirali. Continuiamo a ri-processare gli stessi vecchi e stanchi pensieri. Questa riflessività è ciò che ci permette di stratificare pensiero su pensiero, sensazione sopra sensazione, pensiero sopra sensazione, ricordo sopra immaginazione, paura sopra rabbia, terrore sopra preoccupazione, gioia sopra apprendimento, etc. Questo crea l’intero dominio dei nostri meta-stati: i nostri stati di pensieri e sensazioni sopra altri pensieri e sensazioni. E questo è ciò che crea l’effetto di stratificazione della nostra consapevolezza in modo da poter creare la grande complessità nelle nostre esperienze. Incominciamo con un’esperienza di riferimento, la portiamo dentro di noi e la rappresentiamo, quindi sviluppiamo i pensieri e le sensazioni riguardo questa esperienza e procediamo così fino a quando ciò che era “là fuori” diventa una cornice di riferimento, una cornice della mente e poi la struttura della nostra personalità ed orientamento. Questo crea le Regole del Gioco, o le nostre cornici mentali più elevate.
Michael Hall tradotti in Italiano.
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