Fiaba di Alessia Graziani
Il regno della principessa Giorgia e del principe Lorenzo è, da sempre, un regno felice. Giorgia e Lorenzo sono due fratellini, due principini, molto belli e bravi ma ciò che principalmente li contraddistingue è quell’essere sempre contenti di tutto ciò che li circonda…
Nessuno li aveva mai visti tristi, nemmeno un secondo.
Quel loro sorriso radioso divenne col tempo contagioso tanto che tutti gli abitanti del loro regno avevano man mano acquistato quel sorriso.
Anche gli stranieri che si trasferivano a Felicità o anche solo i curiosi che venivano per vedere gli abitanti felici di Felicità, appena vi mettevano piede, si ritrovavano l’ormai famoso sorriso stampato in volto.
All’interno del loro regno la vita quotidiana era accompagnata da fischiettii melodiosi, dolci canzoni canticchiate leggere, risa di bimbi, profumo di dolci…
Tutti gli abitanti si muovevano a piedi, non perché le automobili fossero vietate, nessuno prendeva mai neppure la bici!
Era così piacevole percorrere le strade chiacchierando in compagnia che era divenuta un’abitudine incontrarsi per strada.
Tutti si conoscevano ed erano felici di conoscersi, erano felici di incontrarsi, erano felici di raccontarsi, insomma, tutti erano felici.
Ben presto questo regno divenne meta di turisti che, increduli, accorrevano curiosi: come poteva esistere un posto dove tutti sono felici?
Dove il verde regna sovrano?
Dove c’è profumo di dolce per le strade, profumo che non svanisce nell’aria?
Dove tutti si conoscono, si salutano cordialmente, si raccontano?
Sembrerebbe una favola!
Così il turismo aumentava.
Quel regno però non si rovinava con visi bui e infelici di gente estranea. La felicità di quel posto infatti, era così contagiosa e così forte che, ancor prima di entrare nel regno, le persone, improvvisamente si sentivano leggere, venivano catturate dall’allegria che aleggiava nell’aria, dalla incontenibile voglia di fischiettare e ritornavano ad essere bambini: un sogno. Ma c’era chi, gelosa e invidiosa di tanto amore, tramava nel buio di una foresta lontana per non essere vista da nessuno, tanto era brutta: la strega Rovina.
Una strega brutta e cattiva che con la sua bacchetta cattiva, e la sua scopa cattiva, con il cappello cattivo e il gatto cattivo e l’uccello cattivo che la seguivano ovunque litigando in continuazione, passava le sue giornate tristi e cattive facendo dispetti cattivi al mondo intero.
Quando seppe di quel regno fantastico non ci pensò due volte per decidere di rovinarlo una volta per sempre.
Ma come fare per distruggere tutta quella felicità, lei, da sola cattiva con la sua bacchetta cattiva, la sua scopa cattiva, il cappello cattivo, il gatto cattivo e l’uccello cattivo, contro tutti non ce l’avrebbe mai fatta.
Quel regno era troppo forte per lei…
Ma non poteva arrendersi, non avrebbe mai potuto sopportare l’idea di trovarsi vicino a gente felice!
E se ci fosse stato un contagio?
Certo sarebbe potuto accadere…
Negli anni la notizia di questo regno avrebbe attirato sempre più turisti e sempre più persone sarebbero state contagiate…
CATASTROFE!
Aaaaahh al solo pensiero le cadevano le braccia!
Doveva inventare qualcosa, doveva trovare un rimedio.
Era per il bene non solo suo, ma di tutti gli individui brutti e cattivi come lei!
Pensò e ripensò, penso riripensò per giorni e notti senza mai dormire, tanto che alla fine divenne ancora più brutta e cattiva e fu a quel punto che le venne, finalmente, un’idea cattiva!!!
Come aveva fatto a non pensarci prima?
Daltronde tutto era nato e si era rafforzato intorno ai suoi principini!
E allora… certo, doveva colpire solo loro e… il resto sarebbe venuto da sé!
Così andò da loro e gli scaraventò addosso tutta la cattiveria che aveva nelle mani cattive, nella bacchetta cattiva, nel cappello cattivo, nella scopa cattiva e anche quella del gatto cattivo e dell’uccello cattivo…
Povera Giorgia, povero Lorenzo…
in un momento si trovarono sopraffatti da tanta cattiveria che non avevano mai visto e né sentito, e successe un fatto strano.
Sentirono come un dolore in volto e come un pugno al cuore, delle lacrime calde scesero dai loro occhi, fu un attimo: erano tristi!
Non poteva essere successo, gli abitanti li guardavano increduli e in un momento furono tristi per loro.
Sì, proprio così, Felicità era divenuta triste.
Tutti rientrarono in casa come se fosse stata notte, si misero i pigiami e andarono a dormire anche se era ancora mattina, nessuno parlò, nessuno cantò, nessuno rise… tutto era silenzio, silenzio triste.
La notizia corse veloce in tutto il mondo, anche se nessuno degli abitanti disse niente, infatti si erano fatti muti.
Si accorsero prima i paesi vicini, non sentivano più il profumo di dolci e di fiori, e poi a quelli vicini dei vicini e a quelli vicini ai vicini dei vicini e tutti furono più tristi e un soffio di tristezza giunse anche al mago contento, per fortuna.
Allora corse più veloce che poteva.
Aveva sempre pensato di fare una vacanza da quelle parti, ma aveva sempre dovuto rimandarla per i tanti impegni.
Quando vi giunse, non poteva credere ai suoi occhi, non aveva mai visto tanta tristezza tutta insieme, fu così che venne preso da un potentissimo attacco di allergia e cominciò a starnutire da tutte le parti.
Non poteva proprio contenersi, starnutì sui fiori tristi, starnutì sulle porte chiuse e sulle finestre sbarrate, infine starnutì sulle persone, ma quando starnutì sulla principessa Giorgia e sul principe Lorenzo, qualcosa cambiò!
Giorgia e Lorenzo fecero quello che sapevano fare meglio: sorrisero!
Il mago contento era contagioso e bisogna ammetterlo, anche molto bello!
Non solo tornò la felicità, il profumo di dolce, le dolci melodie, i bei colori, i fischiettii e le canzoncine, le risa dei bimbi, le chiacchierate, i turisti, ma Giorgia e il mago contento si sposarono. Quell’unione portò ancora più felicità che non permise mai più alla strega Rovina di avvicinarsi a quel regno nemmeno nei suoi sogni più cattivi.
Nessuno li aveva mai visti tristi, nemmeno un secondo.
Quel loro sorriso radioso divenne col tempo contagioso tanto che tutti gli abitanti del loro regno avevano man mano acquistato quel sorriso.
Anche gli stranieri che si trasferivano a Felicità o anche solo i curiosi che venivano per vedere gli abitanti felici di Felicità, appena vi mettevano piede, si ritrovavano l’ormai famoso sorriso stampato in volto.
All’interno del loro regno la vita quotidiana era accompagnata da fischiettii melodiosi, dolci canzoni canticchiate leggere, risa di bimbi, profumo di dolci…
Tutti gli abitanti si muovevano a piedi, non perché le automobili fossero vietate, nessuno prendeva mai neppure la bici!
Era così piacevole percorrere le strade chiacchierando in compagnia che era divenuta un’abitudine incontrarsi per strada.
Tutti si conoscevano ed erano felici di conoscersi, erano felici di incontrarsi, erano felici di raccontarsi, insomma, tutti erano felici.
Ben presto questo regno divenne meta di turisti che, increduli, accorrevano curiosi: come poteva esistere un posto dove tutti sono felici?
Dove il verde regna sovrano?
Dove c’è profumo di dolce per le strade, profumo che non svanisce nell’aria?
Dove tutti si conoscono, si salutano cordialmente, si raccontano?
Sembrerebbe una favola!
Così il turismo aumentava.
Quel regno però non si rovinava con visi bui e infelici di gente estranea. La felicità di quel posto infatti, era così contagiosa e così forte che, ancor prima di entrare nel regno, le persone, improvvisamente si sentivano leggere, venivano catturate dall’allegria che aleggiava nell’aria, dalla incontenibile voglia di fischiettare e ritornavano ad essere bambini: un sogno. Ma c’era chi, gelosa e invidiosa di tanto amore, tramava nel buio di una foresta lontana per non essere vista da nessuno, tanto era brutta: la strega Rovina.
Una strega brutta e cattiva che con la sua bacchetta cattiva, e la sua scopa cattiva, con il cappello cattivo e il gatto cattivo e l’uccello cattivo che la seguivano ovunque litigando in continuazione, passava le sue giornate tristi e cattive facendo dispetti cattivi al mondo intero.
Quando seppe di quel regno fantastico non ci pensò due volte per decidere di rovinarlo una volta per sempre.
Ma come fare per distruggere tutta quella felicità, lei, da sola cattiva con la sua bacchetta cattiva, la sua scopa cattiva, il cappello cattivo, il gatto cattivo e l’uccello cattivo, contro tutti non ce l’avrebbe mai fatta.
Quel regno era troppo forte per lei…
Ma non poteva arrendersi, non avrebbe mai potuto sopportare l’idea di trovarsi vicino a gente felice!
E se ci fosse stato un contagio?
Certo sarebbe potuto accadere…
Negli anni la notizia di questo regno avrebbe attirato sempre più turisti e sempre più persone sarebbero state contagiate…
CATASTROFE!
Aaaaahh al solo pensiero le cadevano le braccia!
Doveva inventare qualcosa, doveva trovare un rimedio.
Era per il bene non solo suo, ma di tutti gli individui brutti e cattivi come lei!
Pensò e ripensò, penso riripensò per giorni e notti senza mai dormire, tanto che alla fine divenne ancora più brutta e cattiva e fu a quel punto che le venne, finalmente, un’idea cattiva!!!
Come aveva fatto a non pensarci prima?
Daltronde tutto era nato e si era rafforzato intorno ai suoi principini!
E allora… certo, doveva colpire solo loro e… il resto sarebbe venuto da sé!
Così andò da loro e gli scaraventò addosso tutta la cattiveria che aveva nelle mani cattive, nella bacchetta cattiva, nel cappello cattivo, nella scopa cattiva e anche quella del gatto cattivo e dell’uccello cattivo…
Povera Giorgia, povero Lorenzo…
in un momento si trovarono sopraffatti da tanta cattiveria che non avevano mai visto e né sentito, e successe un fatto strano.
Sentirono come un dolore in volto e come un pugno al cuore, delle lacrime calde scesero dai loro occhi, fu un attimo: erano tristi!
Non poteva essere successo, gli abitanti li guardavano increduli e in un momento furono tristi per loro.
Sì, proprio così, Felicità era divenuta triste.
Tutti rientrarono in casa come se fosse stata notte, si misero i pigiami e andarono a dormire anche se era ancora mattina, nessuno parlò, nessuno cantò, nessuno rise… tutto era silenzio, silenzio triste.
La notizia corse veloce in tutto il mondo, anche se nessuno degli abitanti disse niente, infatti si erano fatti muti.
Si accorsero prima i paesi vicini, non sentivano più il profumo di dolci e di fiori, e poi a quelli vicini dei vicini e a quelli vicini ai vicini dei vicini e tutti furono più tristi e un soffio di tristezza giunse anche al mago contento, per fortuna.
Allora corse più veloce che poteva.
Aveva sempre pensato di fare una vacanza da quelle parti, ma aveva sempre dovuto rimandarla per i tanti impegni.
Quando vi giunse, non poteva credere ai suoi occhi, non aveva mai visto tanta tristezza tutta insieme, fu così che venne preso da un potentissimo attacco di allergia e cominciò a starnutire da tutte le parti.
Non poteva proprio contenersi, starnutì sui fiori tristi, starnutì sulle porte chiuse e sulle finestre sbarrate, infine starnutì sulle persone, ma quando starnutì sulla principessa Giorgia e sul principe Lorenzo, qualcosa cambiò!
Giorgia e Lorenzo fecero quello che sapevano fare meglio: sorrisero!
Il mago contento era contagioso e bisogna ammetterlo, anche molto bello!
Non solo tornò la felicità, il profumo di dolce, le dolci melodie, i bei colori, i fischiettii e le canzoncine, le risa dei bimbi, le chiacchierate, i turisti, ma Giorgia e il mago contento si sposarono. Quell’unione portò ancora più felicità che non permise mai più alla strega Rovina di avvicinarsi a quel regno nemmeno nei suoi sogni più cattivi.
SEMPRE DI ALESSIA, LEGGI ANCHE:
– “una strana alleanza”
– “sole e luna”
Dante dice
bellissima grazie e complimenti all'autrice…è impegnativo creare armonia, positività e felicità in noi ed attorno a noi e basta un'influenza negativa per rovinare tutto per fortuna a volte arriva un "virus positivo" che cancella tutte le cattiverie… buona giornata
zetetesformazione dice
Vero, sono d'accordo.
Impegnativo ed estremamente appassionanate.
Aver chiaro cosa si vuole e avere la flessibilità (nonchè gli strumenti) per ottenerlo.
Su questo continuo quotidianamente ad allenarmi.
Abbi gioia.
Giannicola