“Il sole di luglio allagava l’atrio. Attirato dalle grandi finestre, dardeggiava impietoso il pavimento di mattoni, i muri a calce, le pale e ne cuoceva le croste. I santi, abbacinati, sospiravano alla Vergine, che grondava sudore sotto il pesante mantello turchino, mentre sulle sue ginocchia, nudo, il Bambinello si abbronzava.”
Con questa suggestiva descrizione si apre L’avvocata delle vertigini, opera prima con cui Piero Meldini ha meritato il Premio Bagutta 1994.
Un superbo noir che narra le vicende accorse ad un anziano e timido agiografo Vincenzo Dominici.
Il remissivo studioso, nella accurata ricerca di fonti per la biografia della Beata Isabetta, soccorritrice dei sofferenti di vertigini, incappa in un testo cifrato cinquecentesco.
Decodificando il testo, si rende presto conto che esso è, in realtà, un vaticinio apocalittico.
L’avverarsi delle predizioni che vi sono contenute, getta nel più totale subbuglio l’ordinata e metodica vita dell’agiografo, scuotendone le fondamenta e facendo affiorare manie e ossessioni sopite per una intera esistenza.
La scrittura densa e soave di questo romanzo è un vero e proprio godimento per gli occhi e l’intelletto.
Si ha il desiderio di sottolineare e rileggere ognuna delle frasi che si susseguono dando vita ai personaggi, ricchi di sfumature e sfaccettature, tanto magnificamente raccontati.
Meldini riesce a fermare su carta particolari ed emozioni, la cui esposizione a molti altri risulta astrusa, instillando la voglia di leggerne le altre opere.
Arrivati all’ultima pagina, non si può evitare di rammaricarsi per esservi giunti troppo rapidamente.
Uno straordinario romanzo da leggere e rileggere per chi, in un libro, ricerca la sostanza raccontata in bella forma.
Susanna
di PIERO MELDINI
edizione ADELPHI
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