Il protagonista di questo romanzo, Kees Popinga, è un uomo comune con una vita piuttosto monotona sempre ligia all’etichetta e recintata dalle regole della società borghese.
A causa di un evento tanto imprevisto quanto imprevedibile, il tranquillo impiegato, si ritrova, suo malgrado, a diventare un assassino e a dover scappare, trovando rifugio a Parigi dove è costretto, per sfuggire alla polizia, a nascondersi in luoghi ed ambienti a lui, fino a quel momento, completamente estranei.
Popinga coglie l’occasione per rompere le catene con la vita grigia e piatta che ha sempre condotto ingaggiando una vera e propria partita a scacchi con le forze dell’ordine, pur non essendo un genio del male ma un semplice uomo medio che però sfrutta il momento per uscire, finalmente, dall’anonimato.
Questo libro, uscito nel 1938, in breve tempo, è diventato un classico, il capostipite dei romanzi giallo-psicologici, tanto in voga negli ultimi anni.
Si incentra sull’aspetto psicologico dell’assassino piuttosto che sulle indagini della polizia dando al lettore un diverso punto di osservazione dei fatti.
Simenon, da profondo conoscitore del genere umano qual era, ci racconta come un uomo comune, il nostro vicino di casa, il nostro collega, soffocato dagli automatismi e dalla monotonia di una vita piatta e vuota, può facilmente essere risucchiato dalla follia e trasformarsi in un omicida.
Questo romanzo è una vera perla ed è riduttivo definirlo semplicemente un giallo.
Simenon ha scritto pagine indimenticabili con una scrittura scorrevole e mai banale.
Un libro da leggere tutto d’un fiato che va ben al di là dei fatti descritti, e fa intravedere come chiunque di noi potrebbe trasformarsi in un Kees Popinga.
Susanna
L’ UOMO CHE GUARDAVA PASSARE I TRENI
di Georges Simenon
edizione ADELPHI
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